Federica Molly
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Federica Molly

29 Ottobre 2019


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In che posizione si dorme meglio?

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Quali sono le posizioni in cui è più facile prendere sonno?

Ormai lo sappiamo benissimo: dormire bene la notte, e per il giusto numero di ore, influisce positivamente sul benessere dell’organismo e della mente, e aiuta a mantenere un ottimo stato di salute nel corpo. Abbiamo spesso parlato di quanto sia importante creare il giusto ambiente in camera da letto, in modo da rilassarsi e addormentarsi rapidamente. Sottolineiamo spesso quanto sia fondamentale la scelta del giusto materasso, che sia di qualità e duraturo.

Oggi ci occupiamo di un altro aspetto, spesso poco considerato, ma fondamentale per garantirsi un buon riposo: la posizione in cui si dorme. Anche da questo particolare – in realtà non di poco conto – dipende un sonno sereno e tranquillo e, soprattutto, il mantenimento di una corretta postura del corpo.

Quali sono le posizioni giuste per dormire bene?

La posizione migliore per dormire, e d’altra parte anche quella più naturale, è sicuramente la posizione supina. È anche la posizione che, quasi inconsciamente, viene adottata dalla maggior parte delle persone, perché è quella che garantisce il benessere maggiore alla colonna vertebrale (soprattutto con un materasso adatto) e causa minore sforzo e tensione. È anche un valido aiuto per contrastare il reflusso gastroesofageo, soprattutto se ci si aiuta con un secondo cuscino, più basso, sotto la testa o tra la rete e il materasso.

Dormire di lato non è consigliabile come la posizione supina, ma è comunque una buona posizione per garantirsi un riposo sereno e tranquillo. È infatti indicata soprattutto se si soffre di reflusso, bruciore di stomaco oppure acidità – in questo caso meglio il lato sinistro che quello destro. Dormire di lato, inoltre, è consigliabile in gravidanza, in particolar modo negli ultimi mesi, quando il peso della pancia è maggiore. In più, è una buona posizione per chi russa o soffre di apnee notturne, per limitare i fastidi dati da queste problematiche.

Qual è invece la posizione peggiore per riposare?

In che posizione si dorme meglio?

La posizione più sfavorevole, cioè quella che rischia di causare maggiori fastidi posturali, è sicuramente quella prona, ovvero a pancia in giù. Dormire in questa posizione, anche se all’inizio può sembrare comodo, non deve diventare un’abitudine, perché rischia di provocare diversi problemi come:

  • Reflusso gastroesofageo, dovuto non solo al fatto di dormire con la bocca rivolta verso il cuscino, ma soprattutto alla compressione dello stomaco e dello sterno – che può invece favorire il russamento;
  • Mal di schiena, perché si è costretti a dormire con la testa piegata di lato in modo innaturale, creando molta tensione nel tratto cervicale;
  • Diversi scompensi muscolari, articolari e ossei che, se la posizione diventa abitudinaria, possono provocare dolori anche cronici.

In molti blog troverete come sconsigliata anche la posizione fetale, perché questa viene spesso confusa con la posizione di lato. Con posizione fetale si intende in realtà una posizione molto rannicchiata su se stessi – appunto come un feto nell’utero. Questa posizione può offrire conforto all’inizio, ma alla lunga può avere effetti negativi su collo e colonna vertebrale. Va però detto che questa posizione non è particolarmente diffusa – proprio perché comporta un certo sforzo per essere mantenuta.

Oltre alla posizione, come detto, è bene curare con la massima attenzione anche la scelta del materasso e del guanciale, curare l’ambiente della propria stanza, evitare fastidiose fonti di luce e l’utilizzo di dispositivi elettronici (smartphone e tablet) prima di coricarsi.

E ora, buon riposo!